Cangelo & Gatti degli Apostoli ESPERIMENTI LETTERARI

Cangelo & Gatti degli Apostoli: Prologo + Capitolo I – De Natura Felium

Scritto da Cane Nudo

Cangelo & Gatti degli Apostoli

 

Prologo

 

Ho sentito una voce sussurrarmi all’orecchio mentre ascoltavo quel famoso primo disco dei Nouns, giusto quando mi ero ritrovato a fissare gli occhi di quel dolce husky immortalato in copertina: “Perchè non scrivi della tua vita? Perchè non tieni un diario?”.

“Guardi, non saprei di che scrivere, caro il mio saccente professor Cane”, ho risposto di getto (non senza presunzione) ad alta voce nella mezza luce del mio salotto, rivolgendomi direttamente ai suoi occhi.

“Scrivi di me”.

Scrivi di me, mi ha detto. In effetti ho da sempre avuto un rapporto speciale con tutti gli animali con i quali ho avuto la possibilità di parlare o addirittura vivere per un certo periodo, dunque sono sicuro di aver avuto esperienze – riguardo a questo campo – che posso descrivere sicuramente come ‘uniche’. Potrò quindi, penso, rendere l’intero mondo partecipe di esse, in quanto irripetibili, dunque degne d’essere raccontate.

Qualche anno fa, ad esempio, ho costruito – raccogliendo pezzi qua e là in vari mercatini dell’usato – un telefono fisso con il quale ho la possibilità di comunicare con il mio defunto primo animale da compagnia, un vecchio pitone da me chiamato Ser Biss. L’angolo d’aldilà dedicato agli animali è terribilmente monotono, mi dice, per cui ogni settimana, di comune accordo, gli racconto una breve storia. Lui, in cambio, mi concede un oracolo: infatti nel suo stato attuale (come si conviene ad ogni defunto secondo tradizione, umano o animale, sia chiaro) è in grado di scrutare nel futuro, e mi ha già raccontato molte cose. Alcune possono essere rivelate senza troppi danni, altre non lo potranno mai, nel modo più assoluto, o andrei ad interferire con il corso degli eventi in modo irreparabile lacerando per sempre il continuum spazio-temporale, esattamente come nei libri o nei film. Mi sono dunque ritrovato tra le mani un enorme potere, e ora vado camminando per il mondo a testa alta, tale ad una divinità, Ottimo Massimo, custode dell’equilibrio universale e della pace degli elementi.

Non è questa una esperienza unica ed irripetibile, quindi degna d’essere raccontata? Di quando in quando aggiornerò il mio diario da divino angelo custode della Storia et cetera, e molto più spesso ascolterò album sulla cui copertina appaiono animali, se tali veramente riescono a portarmi consiglio.

P.S.: In verità la scimmia su The Ape of Naples mi ha tirato solo escrementi, facendomi versi e boccacce. A quanto pare è una questione di atteggiamento.

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ANGUIS PRIMVM TAMEN ORACULUM HOC EST

Anche il vegetariano, alla fine, muore.

 

Capitolo I – De Natura Felium

Ritengo di essere stato un bambino fortunato: tanti sono stati i talenti che ho ricevuto alla nascita, tante le occasioni in cui mi sono imbattuto per svilupparli e sempre imparare qualcosa di nuovo lungo la mia vita fino ad ora. Ben pochi, tuttavia, sono quelli che ho deciso di eleggere come miei caratteristici – a danni di molti altri dimenticati – a causa quasi esclusivamente della mia, anch’essa innata, pigrizia, da me costantemente incoraggiata e foraggiata. Una cosa in particolare, fino a poco tempo fa, credevo mi fosse rimasta, ovvero la mia memoria: questa, infatti, mi è stata assai molte volte lodata da amici, conoscenti e parenti; è stata dichiarata tanto ferrea da quasi meritare l’appellativo “proverbiale” ed è infine rimasta sempre e da sempre a me utile nel compiere le piccole e grandi azioni della vita di tutti i giorni.

Parlo in questa maniera, tuttora battendomi il petto per il dolore e cospargendomi il capo di cenere – come i miei saggi avi, perché poco più di una settimana fa ho ricevuto una chiamata da un numero a me sconosciuto, al quale ho timidamente risposto non sapendo cosa aspettarmi. Ho scoperto di essere stato estratto vincitore ottimo massimo di un concorso, con in palio una piccola vacanza, al quale non ricordavo di avere aderito: calando la cornetta, dopo i rituali saluti, ho sentito crescere sulla mia tempia una piccola ruga.

Non mi sono, comunque, fatto prendere dallo sconforto troppo a lungo e presto dimenticato il fatto (ironia!) ho prontamente cominciato ad organizzare tutto ciò che era necessario affinché il viaggio si svolgesse nel migliore dei modi. La sera prima della partenza ho deciso che fosse opportuno avvisare i miei tre gatti, fratelli, della mia partenza, per cui ho indetto un piccolo comizio in salotto: dato il cortissimo preavviso non ero stato capace di trovare loro una balia che li accudisse durante la mia mancanza, dunque ho proposto loro un progetto di autogestione che è stato prontamente votato all’unanimità con molto entusiasmo. Ho quindi aperto il portafoglio, mi sono rivolto al gatto più anziano ed ho detto:

“Prendi, gatto buono e fedele, queste sono dieci monete, utilizzale al meglio durante la mia assenza”.

Questo ha abbassato la coda, mi ha guardato e ha risposto: “Grazie Padrone, non ti deluderò”.

Così dunque pure per il secondo: “Prendi, gatto buono e fedele, queste sono cinque monete, utilizzale al meglio durante la mia assenza”.

Questo ha abbassato la coda, mi ha guardato e ha risposto: “Grazie padrone, non ti deluderò”.

Mi sono dunque rivolto al terzo, il più giovane, e: “Prendi” ho detto, “gatto buono e fedele, questa è una moneta, utilizzala al meglio durante la mia assenza”.

Questo ha abbassato la coda, mi ha guardato e ha risposto: “Allora sei stronzo”.

Dopo un certo periodo di distacco dalla routine trovo quasi necessario il ritorno, e così infatti è stato anche per questa volta: la vacanza stanca e la sicurezza di avere una tabella di marcia fissa ritorna, improvvisamente, molto più appetibile. Tuttavia rientrato a casa sono subito stato investito dal corso degli avvenimenti e degli imprevisti: il giovane felino esigeva la redistribuzione dei beni, un rimborso per danni fisici (era visibilmente dimagrito) e morali ed in più aveva fondato un movimento per l’autonomia tutto suo che stava velocemente guadagnando consensi.

Io l’ho sbattuto fuori di casa, là dove sarà per lui pianto e stridore di denti.

 

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Clicca qua per il prossimo capitolo: Canis canem, semper cave.

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Immagine di copertina di Andrea Laperni. Support the author!

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