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Tu non capisci la cannabis, io non capisco te.

Scritto da Individuo

Scrivo questo articolo perché sento prepotente la necessità di esprimermi riguardo un articolo postato oggi su Vice.
L’articolo titolato “Io non capisco le canne”, postato da Wallace Arkwright, si pone come una riflessione personale e, in quanto tale, è difficilmente contestabile. Tuttavia, visto che appare su un blog con una certa diffusione, vorrei provare ad analizzare questa opinione e quanto, in essa, vi sia del discutibile.
Il tema mi sta molto a cuore quindi, per evitare inutili lungaggini, commenterò esclusivamente le parti che ho trovato più estranee al mio pensiero.

L’articolo inizia così: “È difficile ricordarselo adesso, ma c’è stato un tempo in cui la marijuana era una cosa da sfigati. Da un po’ di tempo a questa parte, però, farsi le canne è diventata un’attività da sbandierare, invece che nascondere con deodorante, collirio e un impiego redditizio.”
Già a questo punto sono rimasto perplesso, penso sia da circa 50 anni che la cannabis non è più “da sfigati”, o meglio continua ad esserlo per quelle persone, disinformate allora come oggi, che vedono l’utilizzo di cannabis come una rinuncia alla vita.

Ma vediamo nel dettaglio perché la cannabis sarebbe da sfigati.
Certo, si è sempre trattato di un rito di passaggio, ed è probabile che anche voi l’abbiate fatto, anche se vostro padre è un devoto cristiano e vostra madre soffre d’asma bronchiale.”
Buffo esempio vista la quantità di studi sull’efficacia della cannabis vaporizzata o in pillole nella cura dell’asma, efficacia bilanciata nelle canne solo dalle caratteristiche irritanti del fumo. (Vedi anche: http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/bph.12597/abstract)

Ma oggi sembra esistere una nutrita schiera di persone, prevalentemente gente tra i venti e i trent’anni, per le quali farsi una canna è la cosa più figa del mondo. Diventano poetici parlando del “marocchino” e dell'”amnesia haze.” Discutono a lungo del modo migliore di fare un icebong, e soppesano i pro e i contro del vaporizzatore.”
Esistono persone con una cultura del tè, ad esempio, che hanno atteggiamenti simili sia per quanto riguarda lo studio delle varietà sia per l’estrema cura nel rito. Insomma la differenza è quella che intercorre tra bere tavernello (out da 3 euro dai neri del parco)  o curare la scelta del vino per la cena (magari un’indoor da amsterdam?).

Si tratta di persone che hanno un lavoro e una ragazza. Il fatto di fumare non sembra avere ripercussioni negative sulle loro vite. Ma non significa che io debba “capirli.””
Frase che va commentata? É anche scritta male.

“Per come l’ho sempre vista io, fumare erba regolarmente è una cosa che fanno solo i quindicenni e gli americani. (WUT???? NdA) I quindicenni lo fanno perché non possono ancora andare in discoteca né comprare alcolici (Ma stiamo parlando dell’Italia o di un paese alieno? Tutti i quindicenni italiani vanno in discoteca e bevono alcool, certo è proibito, ma a quanto mi risulta lo è anche comprare cannabis) e gli americani lo fanno più o meno per gli stessi motivi (cioè? Gli americani non possono andare in discoteca e comprare alcolici?).
È una di quelle cose che molti si lasciano alle spalle dopo essersi scolati la loro prima birra legale, essersi presi la prima pasticca o aver provato per la prima volta gli alti e bassi dell’amore.”
Odioso tono da “vita vissuta” e collegamento tra cose senza alcuna relazione tra loro. Si conferma il luogo comune dell’utilizzatore di cannabis visto come un marmocchio senza ragazza. Inutile sottolineare la soggettività dell’opinione, che vien qua venduta come “realtà assoluta”.

Questo perché l’ho sempre vista come una cosa adolescenziale, una di quelle cose che non trovano più posto nella triste vita degli adulti. Ho l’impressione che se alla mia età venissi beccato a fumare una canna dal guardiano di un parco, questo più che chiamare la polizia mi compatirebbe.”
Mentre la mezza bottiglia di rosso a cena che annebbia la mente è completamente diversa, vero?

Insomma, anche se è ancora illegale, il brivido del rischio è praticamente scomparso.
Oh, e pensare che io consideravo uno sfigato chi fa certe cose solo per sembrare trasgressivo e non perché gli piace. Per fortuna ora vengo illuminato.

“Non lo so, magari è una cosa mia. Magari ho dei pregiudizi contro questa cosa da che sono nato. (Probabile)
Per me, gli effetti dell’erba non sono mai valsi gli sforzi che bisogna fare per procurarsela. Prima di tutto, bisogna avere la fortuna di conoscere uno spacciatore affidabile. Certo, anche gli spacciatori di coca sembrano vivere in una dimensione temporale tutta loro, ma almeno alla fine si fanno vedere. Sono dei professionisti, e lo vedi anche dal fatto che hanno più soldi di te.”
Mi rifiuto di commentare l’italiano medio che parla…

E poi, una volta che sei fatto, non succede niente di che. Abbiamo visto tutti quelle commedie americane in cui uno dei personaggi si fuma una torcia di dimensioni olimpiche e inizia a vedere degli elefanti rosa, a parlare come un mafioso o a ballare alla James Brown. Nella vita reale, però, l’effetto è più simile a quello di una dose blanda di anestetico dopo un’operazione per un’unghia incarnita”
Forse dovresti tornare dai ragazzi sopra, quelli esperti di tipi di marijuana, e farti spiegare le differenze con l’origano che stai comprando, visto che siamo in tema di battutone spassose.

Ti senti un po’ scombussolato, distante, stanco e affamato. Magari ridi un po’ di più, ma è solo perché sei confuso non perché il tuo senso dell’umorismo si è evoluto e sei diventato 500 volte più simpatico di quanto non sei normalmente.”
Anche qui, scusate la ripetitività, notiamo le differenze abissali con l’uso di alcool. P.s. i congiuntivi.

Fumare erba non ti distrugge fisicamente, certo, ma dopo una certa soglia ti impigrisce. Nel migliore dei casi diventi una persona noiosa. Inizi ad andartene dalle feste alle nove di sera e finisci per non essere più in grado di intrattenere conversazioni con persone non fatte.”
Certo, uno che da sobrio scrive un articolo del genere, da fatto non voglio neanche immaginare come si riduca. Per fortuna non tutti siamo così. Probabilmente chi ha scritto l’articolo non ha mai ballato reggae o non è mai stato in un centro sociale: le feste finiscono in genere alle quattro, mai prima delle due, si parla, si ride, si scambiano idee e opinioni… Ma è ormai chiaro che parliamo di un mondo parallelo noto solo al prima citato autore.

“Ovviamente è assurdo che fumare erba sia ancora un reato. È un’abitudine così diffusa ed è parte della routine quotidiana di così tante persone che è assurdo che sia ancora illegale. Non che le leggi che la proibiscono vengano fatte rispettare con la durezza che vorrebbero farvi credere. A me pare che nella maggior parte dei casi sia stato attuato un approccio più leggero, così in sordina che nessuno se n’è accorto.Anche se capisco che i vecchi stilemi della propaganda anti-erba sono talmente stupidi che con ogni probabilità sono stati pensati dopo una canna, quello che voglio dire in sostanza è questo: sì, proibire di fumare una pianta che chiunque può coltivare in casa propria è stupido, ma trasformare la sua legalizzazione in una guerra santa lo è altrettanto.”
Polpettone finale senza nessuna correlazione con le argomentazioni esposte (la tesi in se non è del tutto chiara).
Retorica dello stampo di chi dice: “Ma perché legalizzare i matrimoni gay, tanto nessuno vi impedisce di scopare, no?”.
Seguono, infine, assurde affermazioni su quanto blande siano le pene e una delirante visione della legge che in fondo non serve che sia cambiata.

D’altra parte siamo in Italia, no? Basta che tu non ti faccia sgamare.

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Individuo

Sono Individuo, ho scelto questo nick perchè credo nell'importanza di rivalutarci come individui in questa società e in questo paese.
Siamo stati abbastanza "massa" divisi sulle partite di calcio come sulla politica, schieramenti opposti si creano anche sulle notizia d'attualità, informazione-controinformazione eppure l'importante è scegliere uno schieramento, una "parte" e combattere a suon di post e di commenti.
Ecco perchè penso che prima del tanto abusato invito a "informarsi" ci dovrebbe essere l'invito a essere individui, a pensare con la propria testa, ad esercitare il ragionamento critico.

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