A Dana
Gioiosa Dana, insolita fanciulla,
mi hai portata qui
a contemplare il mare,
ad ascoltare i gabbiani
e spirare col vento.
Dana, diletta, mi hai salvata
dal turpe delitto innominato;
la tua armonia quasi mi addolora
come un ago nel cuore.
Sei atarassia, leggiadria, meditazione.
Dana, ridente sirena degli abissi più puri,
il tuo sguardo cela il segreto dell’essere perfetto.
Il tuo deglutire è il suono dell’erba che cresce.
Il tuo godere è l’inarrestabile fluire di un fiume in piena.
Sei la brezza, l’ebbrezza.
Sei fortezza, gaiezza.
Purezza e saggezza.
“È questo il nostro Dio”
È questo il nostro Dio:
il mare, il vento, il gabbiano
e noi, amanti, figlie della Madre,
fra penne e pennelli,
fra immagini e parole,
siamo uno dei migliori prodotti
del Suo silenzio.
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Foto di copertina di Maud Chalard.
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