La rubrica Mimesi nasce essenzialmente per tre scopi:
- Attraverso la risoluzione di piccoli enigmi poetici, offrire all’eventuale lettore un sincero momento di gioco e cimento intellettuale;
- Trasformare il lettore, da spettatore, in agente attivo e propositivo, stimolandone o accendendone l’interesse per la poesia;
- Erodere il consolidato rapporto gerarchico autore-lettore e soddisfare la mia insanabile vanità;
- Spiazzarvi.
Ogni due settimane vi proporremo una poesia diversa. Tali poesie saranno il risultato di una trasformazione operata su un testo di partenza scelto dai nostri autori. Nel testo di arrivo che leggerete, la forma rimarrà la stessa; gli schemi metrico, rimico e ritmico, cioè, saranno i medesimi del testo originale. Per quanto riguarda il contenuto, invece, esso varierà a nostra discrezione, attingendo dagli argomenti più disparati.
Si tratta, in parole povere, di una sostituzione di poesie più o meno conosciute con altre di nostra invenzione. Vostro compito sarà, se vorrete (ce lo auguriamo caldamente), indovinare titolo e autore della poesia originale, basandovi sugli elementi fissi sopracitati e sull’immagine di copertina che vi forniremo, anch’essa da considerare come indizio per la risoluzione del quesito. Il livello di difficoltà aumenterà gradualmente (per quanto ce lo concedano le nostre capacità); dalle poesie presenti nelle antologie scolastiche ad autori minori che rispecchino i nostri gusti personali.
Il guanto è lanciato, a voi raccoglierlo.
Buon divertimento.
Ho sceso, dando lo straccio, almeno un milione di scale
Ho sceso, dando lo straccio, almeno un milione di scale
e tinteggiato da solo più stanze di un imbianchino.
Bianche così nemmeno la schiuma di un autolavaggio.
Io mi sbrigo in un’ora, e mica mi servono
le intendenze, le istruzioni
le brugole, i torni di chi crede
che un’asta a rullo non ti sbuzza un piede.
Ho sceso milioni di scale dando lo straccio
non solo per non andare a fondo pur andando giù.
Convinto le ho scese perché, mia cara, delle tue
ne ho già salite mille, se ami tanto le frustate
esci con un bue.
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Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
Eugenio Montale