ESPERIMENTI LETTERARI Mimesi Poesie

Mimesi – Per colpa di un attento

Scritto da The Good Fella

La rubrica Mimesi nasce essenzialmente per tre scopi:

 

  1. Attraverso la risoluzione di piccoli enigmi poetici, offrire all’eventuale lettore un sincero   momento di gioco e cimento intellettuale;
  1. Trasformare il lettore, da spettatore, in agente attivo e propositivo, stimolandone o accendendone l’interesse per la poesia;
  1. Erodere il consolidato rapporto gerarchico autore-lettore e soddisfare la mia insanabile vanità;
  1. Spiazzarvi.

 

Ogni due settimane vi proporremo una poesia diversa. Tali poesie saranno il risultato di una trasformazione operata su un testo di partenza scelto dai nostri autori. Nel testo di arrivo che leggerete, la forma rimarrà la stessa; gli schemi metrico, rimico e ritmico, cioè, saranno i medesimi del testo originale. Per quanto riguarda il contenuto, invece, esso varierà a nostra discrezione, attingendo dagli argomenti più disparati.

Si tratta, in parole povere, di una sostituzione di poesie più o meno conosciute con altre di nostra invenzione. Vostro compito sarà, se vorrete (ce lo auguriamo caldamente), indovinare titolo e autore della poesia originale, basandovi sugli elementi fissi sopracitati e sull’immagine di copertina che vi forniremo, anch’essa da considerare come indizio per la risoluzione del quesito. Il livello di difficoltà aumenterà gradualmente (per quanto ce lo concedano le nostre capacità); dalle poesie presenti nelle antologie scolastiche ad autori minori che rispecchino i nostri gusti personali.

Il guanto è lanciato, a voi raccoglierlo.

 

Buon divertimento.

 

Per colpa di un attento

 

Per colpa di un attento

a un tale di città

che era appena arrivato da,

si tolse tutto per una “à”.

 

Per analogo signore

un cittadino a Rho

fu costretto a scegliere

tra “Expo”oppure “Expò”

 

non parliamo del dolore

d’un gran sarto d’una certa Rue

che per mettere un accento,

l’attento, trasformò in sartù.

 

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The Good Fella

“E ciò che è scritto bene, e ciò che scritto male... c'è davvero bisogno di chiederlo a Lisia o a qualunque altro oratore o poeta abbia scritto, o scriverà, di politica o d'altro, in metro o in prosa? E ciò che è bene, Fedro, e ciò che non è bene – dobbiamo chiedere ad altri di dirci queste cose?”

Sono tra quelli che, forse per non aver mai avuto una motocicletta, hanno cercato per anni questo pensiero senza accorgersi di averlo dentro da sempre.

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