La radio
Come sarà incontrarsi nei cavi
rosi da topi atomici,
vibrare tonici verso astronavi
come le pietre pomici.
Scendere in cascate elettriche
per parabole e antenne,
contendere rate a fibre ottiche
per note senza transenne.
Come sarà, sarà come o solo sarà?
Far l’amore con le voci
e in onda trasformarsi, in abitudine
feconda caffeinata. Abita in orbita
la voce del mondo e immersa
nei quanti tutti ci inonda d’incanti
orfici, di sprechi d’echi. Artefici
di traffici virtuali a distanza
per mancanza d’ali in ogni stanza
abbiamo portato immagine
e suono, fulmine e tuono.
Moriremo. Ma nulla si perde,
saremo verde e azzurro
d’erba e wi-fi.
Ci declineremo sussurro
nella persistenza
degli -ai.
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