Sei morto
Appunto su carta
i miei ultimi pensieri,
mentre la strada
mai percorsa sfreccia
dinanzi a me
come un treno vuoto.
Sei morto, ma
ancora non lo sai.
Credi d’aver abbastanza
forza per poter uscirne
anche stavolta, ma
non è così.
Cammini
e non vai da
nessuna parte,
e continui
a svuotare d’acqua
le tasche in cui
una volta riposi
i tuoi desideri,
mentre affondi
sempre più
insieme a loro
nell’oblio.
L’elemosina
è per coloro che
non possiedono più
nemmeno la dignità
e non per i
poveri. E tu sai
che l’orgoglio
lacera le tue spoglie
fin dal giorno
in cui nascesti;
perciò è inutile
fuggire, tanto quanto
è inutile la vita.
“Prendi una posizione!”
Ripeto in silenzio.
Non so decidere.
Perché sì,
il mio accesso
alla vita è
stato negato
a causa della
password dimenticata;
ma, in realtà,
non l’ho mai cercata.
Qui muoio da
fallito e da codardo,
ma almeno non
mi mostro bugiardo.
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