Tosse anti-infarto
La bufala che uccide
A cura di Donato Vairo
Benvenuti nella nuova era della medicina.
Basta con interminabili tempi di attesa per le prenotazioni, code lunghissime e prescrizioni illeggibili… da oggi il vostro medico arriva direttamente su WhatsApp. Non si tratta di una nuova, rivoluzionaria, piattaforma di e-healt, quanto piuttosto dell’ennesima bufala che corre sul web. Da qualche mese, infatti, circola sulla nota app di messaggistica online, un appello riguardante un presunto metodo salvavita da utilizzarsi in caso di arresto cardiaco:
Prendi 2 minuti e leggi questo,per favore Mettiamo che siano le 8:15 P.M. e vai a casa (per esempio) dopo una giornata insolitamente dura al lavoro. Sei molto stanco,infastidito e frustrato. All’improvviso cominci a sentire un forte dolore che corre verso il braccio sinistro e fino alla mandibola e la parte superiore del ventre. Sei solo a circa cinque Km dall’ospedale piu’ vicino a casa tua. Disgraziatamente non si sa se riuscirai ad arrivare cosi’ lontano. E anche se sei stato allenato al RCP (resurrezione cardio polmonare) il signore che ti ha insegnato il corso non ti ha spiegato come effettuarlo su te stesso. Come soppravvivere a un attacco di cuore quando sei solo? Visto che molte persone sono sole quando hanno un attacco di cuore, senza aiuto, la persona il cui cuore sta palpitando incorrettamente e che comincia a sentirsi debole,ha solo 10 secondi prima di perdere conoscenza. Comunque,la vittima puo’ aiutare se stessa provocandosi la tosse in continuazione e con molta energia. Propio cosi’: si deve fare un respiro profondo e con i polmoni ben pieni, provocarsi una tosse profonda e prolungata, come quando si vuole sputare tirando dalla parte piu’ profonda del petto. Un respiro e la tosse devono ripetersi ogni due secondi senza tregua fino al momento in cui arriva un aiuto o fino a che sentite che il cuore batte normalmente. I respiri profondi portano ossigeno ai polmoni e la tosse in tali condizioni crea movimenti che stringono il cuore e mantengono attiva la circolazione del sangue. La pressione esercitata dalla compressione della tosse, fa le veci di un massaggio al cuore ed inoltre aiuta a recuperare il suo normale ritmo. In questo modo, le vittime di attacchi cardiaci possono arrivare in tempo ad un ospedale. Dì a più persone che puoi quello che hai letto. Potresti salvargli la vita !! Un cardiologo dice che se tutto il mondo riceve questo messaggio e gentilmente lo rimandi a 10 persone, può scommettere che salveremo almeno una vita. Invece di inviare barzellette, rinvia questo messaggio che puo’ salvare la vita di una persona. Da: Dr. N. Silva (cardiologo)”
Una bufala pericolosa
Come spesso avviene negli ultimi tempi, trattasi dell’ennesima trovata pseudo-scientifica a scopi sensazionalistici. Ancor prima di entrare nell’ambito medico nescono i primi dubbi circa la forma del suddetto appello. Risulta infatti alquanto strano che, trattandosi di un metodo salvaita, questo venga diffuso attraverso un’app di messaggistica istantanea piuttosto che attraverso fonti accreditate e vicine all’ambiente medico. La metodica viene inserita nel contesto di una storia immaginaria e proposta in maniera confusionaria e incompleta, un evento molto strano in ambito meticoloso e rigoroso, come quello medico. Ovviamente informazioni su questo famigerato Dr. N. Silva sono inesistenti e tale figura pare non esistere in nessun ospedale e in nessun albo di medicina.
Infatti, è proprio analizzandola dal punto di vista medico che viene fuori la falsità, e soprattutto, la pericolosità di quanto suggerito nell’articolo.
Innanzitutto, nel messaggio si lascia intendere che un infarto sia indissolubilmente legato ad un evento di arresto cardiaco: NIENTE DI PIÙ SBAGLIATO. Se è vero che, nella maggior parte dei casi, un infarto è accompagnato da un arresto cardiaco, è anche vero che questo non rappresenta la regola. Esistono infatti numerosi casi documentati di infarto senza arresto cardiaco.
Questa “mancanza” rende potenzialmente letale la metodologia proposta, se nelle mani di individui non esperti: l’attuazione dell’ossigenazione indotta in caso di infarto senza arresto cardiaco puo’ infatti causare l’insorgenza di aritmie indotte che possono portare anche alla morte del soggetto. Le metodologia proposta effettivamente esiste ed è conoscita come “cough CPR” ma, ad oggi, non esistono studi che ne dimostrino l’efficacia tanto che <È allo stesso livello della magia vudù, per quel che mi riguarda>, dice il dottor Cary Fishbein, cardiologo presso il Dayton Heart Center. Nei rarissimi casi in cui viene praticata, viene eseguita sotto stretta sorveglianza medica e solo in caso di infarto senza arresto cardiaco.
Ma come nasce questa bufala? Nel testo originale viene riportata (in modo errato e storpiato – altro punto a sfavore della veridicità della tesi) una fonte: il Rochester General Hospital. Lo stesso ospedale, al tempo dell’indagine, si premurò di pubblicare una nota in cui prendeva le distanze da questa teoria e ne evidenziava l’infondatezza scientifica. Di seguito è riportata la nota pubblicata:
[l’appello] consiglia una procedura per sopravvivere a un attacco di cuore, nella quale alla vittima viene suggerito di tossire ripetutamente a intervalli regolari fino all’arrivo dei soccorsi. La fonte di quest’informazione è attribuita al ViaHealth Rochester General Hospital. […] Non abbiamo trovato alcuna traccia di articoli, anche soltanto vagamente attinenti all’argomento, prodotti dal Rochester General Hospital negli ultini 20 anni
Inoltre le informazioni mediche citate non sono riscontrabili nella letteratura medica corrente e non sono in alcun modo approvate dal personale medico dell’ospedale.
Sia The Mended Hearts, Inc., un’associazione di sostegno ai pazienti cardiolesi, sia la American Heart Association hanno dichiarato che queste informazioni non vanno inoltrate né vanno usate da nessuno.
Bufala vecchia fa buon shock
Andando indietro nel tempo si scopre che questo appello-bufala prende origine da una newsletter datata giugno 1999 dell’associazione statunitense Mended Hearts (la stessa citata dal comunicto del Rochester Hospital) intitolata “How to survive a heart attack alone”. In seguito la stessa Mended Hearts ritrattò il consiglio, pubblicando una pagina di smentita.
L’appello prende dunque le mosse da una tecnica realmente esistente, ma scientificamente non ancora accettata, proposta per casi di emergenza, proponendo di attuarla completamente fuori contesto, risultando in una metodica potenzialmente letale.
Cosa fare quindi in caso di infarto?
L’unica soluzione, molto meno spettacolare, ma sicuramente più efficace, è quella di masticare una aspirina o due (a seconda del dosaggio) o qualunque altro farmaco contenente acido acetilsalicilico. Essendo l’acido acetilsalicilico un potente antiaggregante piastrinico, previene la formazione di coaguli di sangue e di trombi. Attenzione tuttavia a premurarsi di non essere intollerante all’acido acetilsalicilico e ad assicurarsi di prenderne la giusta dose (esperti indicano in 330mg al giorno la dose ottimale per la profilassi dell’infarto acuto del miocardio, raggiungibile attraverso una aspirina da 500mg). L’aspirina va masticata per accelerare la sua assimilazione. La masticazione dell’aspirina permette all’individuo di ritardare l’eventuale evento cardiaco così da dargli il tempo di avvertire i soccorsi.
Il consiglio quindi? Non credete a fantomatici esperti e ai loro rimedi magici, ma affidatevi ad un individuo competente ed esperto del suo settore. Sarà meno spettacolare, ma vi salverà la vita.
Donato Vairo, Ph.D
Laurea in Biotecnologie Mediche presso “Prima Università degli studi di Napoli Federico II” con una tesi (scritta in lingua inglese) dal titolo “Identification and functional characterisation of a novel Ser465Leu mutation in PCSK9 gene in Familial Hypercholesteroleia patients”. Ph.D Student presso “Aix Marseille Universitè” con una tesi incentrata sull’azione del sistema adenosinergico nell’ambito di patologie cardiovascolari e neurocardiogeniche.
[Articolo scritto per la categoria di divulgazione scientifica Universitari Uniti per la Scienza.]
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