Un altro esperimento di “scrittura creativa” nato per caso e senza nessun tipo di spunto. Lo scopo è di tentare di riscrivere una poesia (scelta da terzi) in una sorta di racconto, dove viene colto, almeno in parte, il senso del componimento poetico e riscritto in prosa (o quasi). Il tempo di scrittura del racconto è breve (15 minuti circa).
La poesia scelta per questa settimana è La pioggia nel pineto di Gabriele D’Annunzio.
Ti ho visto in un sogno, sfumature di verde, alberi alti e bassi arbusti e sopra il cielo grigio, un po’ di azzurro, che piange. E tu in mezzo, Ermione, correre voltando e guardando, la chioma nera che sussulta sulle spalle e segue la corsa, sotto le ciglia nere gli occhi cinerei a guardare i miei, dove la pioggia si impiglia, e scende sulla punta del naso, segue le labbra morbide d’acqua, e scende sul mento e sul collo, e tra il seno a bagnare il vestito. La carnagione chiara, bagnata, le gocciole che riflettono la luce delle nuvole, che cadono sul tuo vestito, chiaro, corrono sulle braccia, si infilano tra le dita, il vestito che segue la forma, scende sui fianchi e sobbalza sulle cosce. E il tuo viso a guardarmi. E le tue gambe che sfidano gli arbusti, tu corri e io seguo, la pioggia a bagnare la mia vestaglia, l’aria fresca che entra nei polmoni, ansimante. E segui il verde, la sfumatura più chiara, alta, che scende in verde boscaglia e cupo smeraldo e copre il terreno. Fuggi, Ermione, la pioggia che confonde il sudore, e seguo, le fruste alle mie caviglie, ad ogni passo.
E intorno concerto d’acqua, le gocce sulle foglie, sugli aghi, picchiano il verde, lo accarezzano e scendono, a bagnare il terreno, la corsa batte il ritmo, la pioggia pizzica le corde e l’odore di selva che canta di me, di te, del verde e del cielo. Ermione.
———————————–
Questo articolo ti è piaciuto? Condividi, lascia un like o un commento!
A te non costa niente, per noi è un feedback importante!
Seguici anche sulla nostra pagina facebook QUA!
