Comics & Graphic Novels RECENSIONI

We3 Il capolavoro di Morrison e Quitely

Scritto da Rorschach

Nel mondo del fumetto ci sono delle coppie artistiche che diventano sinonimo di garanzia.
Partendo da grandi classici come “Stan Lee & Jack Kirby” e “Siegel & Shuster” fino ad arrivare a duetti del calibro “Ennis & Dillon” (i bei tempi in cui Dillon non disegnava col culo), “Miller & Mazzucchelli” (ma anche Miller da solo), “Loeb & Sale”, “Millar & Hitch” e così via.

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Gud dog.

Fra queste coppie ce n’è una che brilla luminosa e bellissima. Stiamo parlando di un duetto fenomenale in grado di dare vita a trame poetiche, uniche e metafisiche alle quali si accompagnano disegni puliti, accurati, potenti ed espressivi.

Stiamo parlando della coppia Grant Morrison & Frank Quitely.
Opere come: New X-Men, All Star Superman e Flex Mentallo sono entrate nel cuore di ogni appassionato di fumetti e ne usciranno molto difficilmente. Fra i loro risultati migliori oggi vi parlerò di We3.
We3 è la storia di tre teneri animaletti, un cane, un gatto e un coniglio, che, dopo una vita di abusi al servizio dell’ “uomo cattivo” di turno, vogliono tornare a casa dalle loro famiglie.
“Che storiellina tenerella” direte voi. “Da regalare al mio nipotino.”
No fermi, magari vi è sfuggito un nome detto prima.
Grant. Motherfuckin’. Morrison.
L’input sarà pure da classico film Disney (e la genialità è anche in questo), okay, ma è diretto dal pelatone scozzese.
Partiamo dal principio. La trama è ambientata in un futuro non ben specificato, tutto sommato molto prossimo al presente, nel quale si è deciso di investire sul concetto “truppe militari animali”. Il progetto consisterebbe nel modificare alcuni attributi fisici e comportamentali di un animale con sofisticate apparecchiature tecnologiche così da poter, controllando a distanza il soggetto, mandarlo in guerra o in particolari missioni speciali risparmiando così la morte di giovani soldati.

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^La tristezza

La ricetta è vincente: l’animale non ha problemi di morale, è intelligente quanto basta per uccidere e, se abbattuto, non rappresenta una grossa perdita per il genere umano.
Il progetto non si è ferma ad una semplice sostituzione fra soldato-animale. E’ molto più avanzato. Questi pucciosi animaletti son stati potenziati al punto da diventare delle vere e proprie armi di distruzioni di massa. D’altra parte i riflessi di un gatto sono molto più sviluppati di quelli di un essere umano, che cosa succede se colleghiamo a questo sistema nervoso una mitragliatrice? I conigli sono silenziosi e piccoli, che accade se li dotiamo di un’armatura in grado di farli muovere a ipervelocità e in grado di emettere esplosivo e gas nervino?
Tutto prende una piega diversa. Sentite già il brivido lungo la schiena, eh?
Eccoli, dunque, i nostri protagonisti: tre animali smarriti, recuperati dal governo e potenziati.

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^Non servono parole per percepire il coraggio, la paura, l’amicizia. “Lo faccio per voi, scappate”

Ognuno di loro ha un equipaggiamento standard che consiste in una corazza in grado di offrir loro protezione, potenziamento muscolare (sono velocissimi!) e un collegamento diretto armi-sistema nervoso. Un vero e proprio esoscheletro che non modifica, tuttavia, gli istinti primordiali dell’animale stesso.

  • Bandit, nome in codice “1”, era in origine un cane ed è diventato l’elemento corazzato del gruppo. Mette in gioco armi pesanti ed è progettato per missioni in campo aperto. E’ un tank ed assume naturalmente il ruolo di leader del team e ricerca sempre l’approvazione dell’uomo. “Gud dog. Is gud dog?”
  • Tinker, nome in codice “2”, era un micetto ed è ora l’elemento stealth. Silenzioso e letale rappresenta la soluzione perfetta per assassinii in solitaria. Vuol essere lasciato in pace (è pur sempre un gatto!) e non si fa troppi scrupoli a levar di mezzo chi glielo impedisce.
  • Pirate, nome in codice “3”, era un tenero coniglietto, adesso è una letale macchina di supporto strategico. I suoi mezzi? Esplosivi e gas letali. Rappresenta l’elemento gregario del gruppo, perennemente affamato e voglioso di erbetta. Aww :3

La trama prende una piega tragica quando, dopo aver sperimentato l’efficacia del gruppo in violente missioni per conto dell’esercito, le sfere alte del governo decidono di sbarazzarsi dei nostri tre beniamini. La ricercatrice, troppo affezionata a Bandit, Tinker e Pirate, non riesce ad obbedire agli ordini e li libera.
Cosa che, diciamocelo, non puoi permetterti di fare con delle armi di distruzione di massa senzienti e senza morale. Parte così un violento inseguimento che vede coinvolti, oltre ai nostri protagonisti, militari, veicoli corazzati, elicotteri ed anche altri animali ibridi.

Non mi spingerò oltre nella trama sia perché sarebbe impossibile descrivere con efficacia le emozioni, gli sguardi nostalgici, gli incredibili scontri e la tristezza finale, sia perché questa non è una storia da raccontare, ma da vivere sulle, o meglio, nelle pagine.
Non ci sono molti dialoghi, nessun lungo discorso toccante, abbiamo questi piccoli protagonisti che vogliono solo tornare a casa, alle loro vite normali e che sono costretti a far del male per farlo. Ogni loro sguardo, man mano che la fuga prosegue, si carica di sofferenza e la tristezza finale colpisce in modo inaspettato.
Finisci la tua lettura, chiudi l’albo che hai per le mani e il senso di malinconia che ti travolge è inspiegabile.
“La storia è semplice e nuova allo stesso tempo, è interessante e avvincente, ma non… Non dovrei essere così triste” ti dici. Eppure lo sei.
Sei disorientato, non sai neanche dire se il fumetto ti sia piaciuto, eppure, allo stesso tempo, senti il bisogno di doverlo rileggere. Due, tre, quattro volte. Fino ad adorarlo.
E’ la magia di Morrison.
La stessa poetica magia di All Star Superman.

Un plauso speciale va fatto al buon Frank. Se l’opera è grandiosa è almeno al 50% merito suo.
Le splendide tavole da lui disegnate hanno come obbiettivo quello di rappresentare lo “stato di percezione di un animale”. Come vedrebbero un cane e un gatto, animali con percezioni temporali e riflessi nettamente diversi da noi, una scena d’azione?
Frank Quitely ci dà una risposta e noi restiamo a bocca aperta: ogni tavola richiede interi minuti di immersione.

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Percezioni temporali


Nuova immagine (2)Un gattaccio al lavoro

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Non dare mai ad un cane una mitragliatrice

E’ grazie a queste opere che il fumetto diventa “nona arte” e riceve stima e ammirazione da chiunque. In un periodo di produzioni mainstream mediocri e sopravvalutate (vedi anche: grandi crossover Marvel, alcune testate Dc new52 o anche lavori fuori da qualunque continuity, come alcune produzioni iperconosciute Millariane) perle del genere andrebbero riscoperte e diffuse.

Vi saluto dunque, vado a rileggere We3.

Gud dog. Help man. Home now.
Bye.

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Rorschach

Studente di ingegneria, lettore di fumetti, bassista occasionale, amministratore e scrittore sconclusionato.
Non credo nelle descrizioni da blogger e quello che leggo su internet, non dovreste farlo neanche voi. Forse. Chissà. Meh. Fanculo.